VALDOBBIADENE
TERRA DA VIVERE
Mappa della provincia di Treviso, in evidenza Valdobbiadene.
AREE DOC E DOCG
E’ un insieme di maestosi colli a fare da cornice al panorama che ogni giorno ci gustiamo, mentre coltiviamo le nostre terre: le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Situate nella provincia di Treviso, in Veneto, sono state inserite nel 2019 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. L’area in questione vanta 9197,45 ettari estesi in 15 comuni tra i quali, ovviamente, Valdobbiadene. Zenta, dove si trova la nostra azienda, è una delle sue località e si trova tra le frazioni di Guia e Santo Stefano, situata nel cuore del territorio DOCG.
Nascono qui i nostri vini che vantano i più alti riconoscimenti di qualità italiana: il DOC ed il DOCG. Si tratta di marchi indicanti al consumatore l’origine geografica di un prodotto vinicolo e vengono indicati obbligatoriamente nella sua etichetta. In entrambi i casi stiamo parlando di prodotti che, per svariati motivi, si distinguono dagli altri aumentando di conseguenza il loro valore.
E’ bene conoscere le differenze qualitative dei due prodotti per saperne apprezzare ulteriormente le caratteristiche:
- Il prosecco DOC (denominazione di origine controllata): viene prodotto con uve raccolte in una specifica zona, seguendo un disciplinare di produzione approvato con un decreto ministeriale. Per acquisire questo riconoscimento deve superare alcuni requisiti fondamentali, tra i quali il dover mantenere la denominazione IGT (indicazione geografica tipica) per almeno cinque anni.
- Il prosecco DOGC (denominazione di origine controllata e garantita): acquisisce il marchio quando è già riconosciuto DOC da almeno dieci anni. Si tratta di un vino prodotto in una zona ancor più ristretta rispetto alla precedente, che si differenzia in termini di qualità, per effetto di fattori naturali, umani e storici. Viene sottoposto ad analisi chimico-fisiche e ad un esame organolettico al fine di certificare i requisiti richiesti dal disciplinare. La valutazione viene ripetuta sia durante la fase di produzione, sia in quella di imbottigliamento e, come ultimo test, è previsto anche un “assaggio” da una commissione istituita appositamente che, se non “soddisfatta”, può impedire al vino di essere commercializzato con la dicitura DOCG.
Un’interessante curiosità che ci fa capire l’alto valore di un vino a denominazione di origina controllata e garantita la troviamo nel rapporto stesso tra DOC e DOGC che si attesta al 18%: significa che solo 18 bottiglie su 100 acquisiscono il massimo riconoscimento di qualità vinicola italiana.