valzenta
storia di una tradizione

Il nome
Valzenta deriva dal nome “Zenta”, una località situata nel cuore del territorio DOCG, tra le frazioni valdobbiadenesi di Guia e Santo Stefano. E’ proprio a “Zenta” che i fratelli Buso, nell’immediato dopoguerra, acquistarono il primo appezzamento, diventando esso stesso da allora il fulcro dell’intera attività lavorativa.
L’intero fondo è oggi ancora maggiormente visibile percorrendo la strada pedemontana provinciale che da Valdobbiadene prosegue per Guia fino a Miane e Vittorio Veneto, ai piedi delle alture, in un suggestivo saliscendi collinare, caratterizzato da una cascina che vigila solitaria tra i vigneti.
Proprio per sottolineare il legame che unisce l’uomo alla tradizione e alla propria storia, si è deciso di assegnare questo nome all’attuale attività lavorativa e commerciale, come un doveroso ossequio a coloro che, con impegno e dedizione, credettero nel proprio lavoro e nella valorizzazione del proprio ambiente.
La storia
Un nome che, al pari di pochi altri, è indissolubilmente legato al Prosecco e alla relativa zona di produzione sin dalle origini, è quello della famiglia Buso (“Bus” in dialetto locale).
Sin dalla fine degli anni ’40 i fratelli Buso, guidati dal fratello maggiore Piero, furono tra i primi a credere nella valorizzazione dell’ambiente di Valdobbiadene e nei frutti che esso poteva produrre. Non si sta parlando perciò di una realtà che, come è accaduto invece per altre, ha iniziato la propria attività nei decenni successivi: la nostra famiglia fu tra i soci fondatori della cantina sociale di Valdobbiadene nel 1952, in un momento storico in cui il Prosecco costituiva tutt’altro che il blasonato prodotto di oggi, bensì un promessa da svezzare e far crescere con costanza e con sacrifici sotto molti punti di vista. Alcuni studiosi hanno definito la realtà del Prosecco sotto l’appellativo di “agricoltura eroica” o “agricoltura epica”. Sicuramente essa fu un’agricoltura che, perlomeno nella sua infanzia, procedette per piccoli passi, ognuno dei quali contraddistinto dalla fatica e dalla tenacia, dall’ardire e dal rischio.


Ai giorni nostri
Il valore affettivo, e non solo simbolico, che “Zenta” aveva per i fratelli Buso si trasmise anche al nipote Filippo, che fin da bambino seguì le orme del padre e dello zio nella coltura della vite e nel processo di vinificazione, acquisendo continuamente conoscenze e passione per la terra.
Quando alcuni anni fa il testimone passò formalmente nelle sue mani in quanto unico erede, egli decise, contestualmente alla volontà di riaffarmare il valore del lavoro della propria famiglia con la riproposizione del marchio “Valzenta”, di continuare a mantenere un rapporto autentico e tradizionale con la propria terra, un rapporto a misura d’uomo, in cui la tecnologia fosse di supporto alla tradizione e non semplicemente un suo surrogato.
Il contesto socio-economico di oggi presuppone nuove sfide, difficilmente pensabili solo qualche anno fa, ma Filippo e Mirian, compagna di vita e compagna nella conduzione dell’attività, ritengono che la base dell’agire debba essere sempre la medesima: la ricerca del massimo della qualità del proprio prodotto deve correre sempre parallela al rispetto della tradizione, così come la tecnologia non deve mai sopravvanzare la dignità del lavoro umano.